LA CALÀ DELLE COATTE
Die Büssarin
Un libro di Giovanni Veronese
Per spiegare qualcosa circa l’origine del nome, occorre risalire a quasi due secoli fa.
L’epoca era quella della dominazione austriaca databile dal “Congresso di Vienna” (1815) alla terza guerra di indipendenza, quando il Veneto passò sotto il Regno d’Italia (1866).
In quel periodo si parlava un po’ di tedesco, o quantomeno si masticava, si storpiava.
Bùssari deriva dal tedesco Bϋssar, che significa “penitenza”; le “Bϋssarin” erano coloro che erano costrette a far penitenza e confinate in un luogo ben preciso a causa delle loro malefatte.
In un italiano dialettale dell’ottocento tali “signore” venivano definite le “coatte”.
Sulle carte la “Corte Bussari” in comune di Arquà Polesine coincide con la “Calà delle Coatte”.
In italiano non esistono termini che si avvicinino alla parola.
In un dialetto agricolo “bussàre” le botti, i tini, i secchi di legno, voleva dire farli a tenuta stagna, ma l’accento è decisamente sulla seconda sillaba.
Quindi la prima ipotesi sembra la più plausibile, anche se a supportarla vi sono solo alcuni riferimenti topografici.
Oggi in località Bùssari è presente non solo la chiusa sul Canalbianco con tanto di conca di navigazione di stazza europea (1350 t) ma anche l’idrovora di scarico del bacino Valdentro, punto terminale di una rete idraulica a servizio di 11000 ettari circa.
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