Da dove partire con Pontecchio?
Nel 753 Girolamo Tiraboschi cita la località di Ponticulo in un documento riguardante la donazione di beni al monastero di Nonantola da parte del longobardo Astolfo”… et campum formigosum inter Ponticulum, et lacum fatuum cum ipso Ponticulo, et omnes lacoras usque ad Grumum, sue Sylvam et Lacorianum… ”
Nella Bolla papale di Martino II del 944, il papa prende in protezione i beni della Chiesa di Adria, questi beni comprendono il “Fundum Pontecli”. Per fondo si intendeva un grande podere bonificato.
L’origine del nome Pontecchio è sicuramente latina. “Ponticulus” o “Ponteclus”.
Era probabile l’esistenza di un ponte che servisse ad attraversare il Tartaro-Canalbianco (ma io non credo).
Intorno al mille Pontecchio faceva parte dell’antica parrocchia di S. Cassiano.
Nel 1054, sotto il regno di Enrico e il pontificato di Vittore, il vescovo di Adria Benedetto, elevò Pontecchio a chiesa arcipretale e collegiata, cioè a parrocchia principale della zona e la donò a Tarulfo detto il Bulgaro, di Ferrara.
Nel 1482 Pontecchio venne conquistata dai Veneziani.
Nel 1522 papa Adriano VI confermò la Bolla di Papa Leone X che nel 1521 unì alla basilica di S. Marco la parrocchia di Pontecchio assieme a Frassinelle e Guardazzola (Guarda).
La creazione di una pista ciclabile che e parte di un progetto per collegare l’Adige al Po e la vicinanza al capoluogo fanno di Pontecchio un polo di attrazione per l’insediamento di nuovi nuclei familiari, in un ambiente alle porte della città ma allo stesso tempo nella quiete di uno scenario tipico delle campagne polesane e con la possibilità di scoprire diversi oratori disseminati nel territorio.
Tra questi l’oratorio di S. Rocco, interamente affrescato, costruito dalla famiglia Foscarini nel secolo XVIII, il seicentesco oratorio di S. Pietro, quello settecentesco di S. Anna, l’oratorio della Madonna del Carmine.
Numerose anche le ville padronali, come Villa Grimani, ora Borile, del secolo XVIII, che sorge sui resti dell’antico castello estense, affiancata da una cappella, e Ca’ Salvioni, del XVI secolo, con l’oratorio dedicato a S. Giovanni Battista.
Altri interessanti complessi sono la seicentesca Villa Cappello-Rama, all’incrocio con la strada provinciale per Guarda Veneta, la settecentesca Villa Cappello-Andriotto.
Tra gli eventi organizzati in paese, da ricordare la fiera paesana, nel mese di giugno.
Paese del medio Polesine, Pontecchio si trova immerso nella quiete della campagna polesana. Nel centro storico spicca la chiesa arcipretale dedicata a S. Andrea Apostolo, che conserva al suo interno interessanti dipinti del settecento, tra cui la pala del pittore veneziano Giovanni Battista Canal, raffigurante S. Stefano.
La prima citazione di una chiesa a Pontecchio Polesine risale al 1054. Riedificata nel 1592, l’attuale parrocchiale venne edificata a metà del XVII secolo.
L’oratorio di San Pietro Martire sorge in località Passo di Pontecchio Polesine, in Comune di Bosaro, in prossimità dell’argine destro del Canalbianco. La semplice facciata a capanna è rinserrata ai lati da esili lesene doriche che reggono una cornice modanata.
Molto probabilmente fu costruito sulle basi di una vecchia torre estense.
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