A Rovigo lo “Scolo delle Balle” è molto noto in quanto per anni costituiva il centro balneare cittadino per i ragazzini.
In prossimità del curvone di Borsea (la strada che porta al Passo di Pontecchio) si diparte una stradina “bianca” che porta alla corte dei Vallier (oggi è tagliata dalla bretella di raccordo con la rotatoria della “Fattoria”) che attraversa lo scolo Borsea (questo è il vero nome dello Scolo delle Balle).
Qui i ragazzini abbandonavano le biciclette e si buttavano nelle acque tutt’altro che limpide del canale per nuotare?
No per rimanere a galla cercando di non sprofondare nella melma del fondo, scherzando fra amici in cerca di fresco nei lunghi giorni della calura estiva.
Ma non bisognava dirlo ai genitori e di costumi nessuno li aveva, e le “nuotate” erano più per ridere che altro, mettendo in mostra i gioielli di famiglia (erano tutti maschi) perché nessuna ragazzina si arrischiava a frequentare quei “Scavezzacollo”.
Da qui deriva il nome? No, per fortuna si riferisce ad altre storie.
Ma pochi sanno l’origine vero del nome “Scolo delle Balle”.
Negli anni quaranta nel periodo della Seconda guerra mondiale, quando il “fronte” era ancora lontano, fu risezionato il canale Borsea, collettore principale dell’allora Consorzio “Borsea e Prese Unite”, quasi contemporaneamente alla rettifica del Canalbianco.
Lo scolo aveva origine a Fratta Polesine e passando per il centro di Arquà Polesine, seguiva l’attuale tracciato fino a Sant’Apollinare per poi andare a scaricare dopo 20 Km in Canalbianco a Valliera, nell’ansa oggi occupata dal canale di arrivo all’idrovora di Cengiaretto in comune di Adria.
In quell’occasione fu costruita un‘idrovora a Ponti Alti, oggi in disuso, dove scaricava, con un altro impianto, anche il Ramostorto del Consorzio Campagne Vecchie Superiore.
Durante i lavori di riescavo del canale in località “Balone” (guarda caso) dove la ferrovia Padova – Bologna incontra la “Transpolesana”, furono rinvenute delle grosse palle di cannone di epoca seicentesca, (dicono) abbandonate dagli Spagnoli in una delle tante guerre sviluppatesi e combattute in Polesine con i Francesi, i Milanesi, i Veneziani e lo Stato Ponteficio, e chi più ne ha più ne metta.
Ecco quindi che lo scolo fu identificato come quello delle “ballone” da cui “Scolo delle Balle”.
E’ interessante la località “Le Balone” per i ritrovamenti archeologici di fine anni ottanta, avvenuti quasi per caso durante la costruzione della Statale 443 “Transpolesana”.
Vennero portate alla luce alcune tombe di epoca etrusca di una ricchezza unica e che hanno permesso l’allestimento di una interessante esposizione dei reperti al palazzo “Roncale “di Rovigo e successivamente l’allestimento di teche dedicate al museo archeologico di Adria.
E adesso? Adesso si può mangiare al “Demetra” in piazza a Borsea dove fanno delle ottime pizze.
Alla Prossima.
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