Il termine Vallona ricorre in diverse località del Polesine, ma a me piace fermarmi in quella in comune di Loreo che fa emergere tante storie dal passato.

Innanzi tutto non siamo in montagna, anche se valli e vallone ci sono anche là.

Siamo vicini al mare, anzi sotto il mare per buoni tre metri e mezzo: i pesci dei fiumi nuotano più alti dei nidi degli uccelli sugli alberi!

Roba da “L’era glaciale” nei film di animazione tanto amati da grandi e piccini.

Ma veniamo a Vallona.

La zona di Vallona è un territorio circondato dall’acqua:

a nord c’è l’Adige, a ovest il Canale di Loreo, a est il Canale di Rosolina facente parte dell’idrovia Po-Brondolo, a sud verso Grimana il Po di Levante.

Un quadrato di 1200 ettari sempre bagnato!

Ora, siccome le acque esterne sono, più o meno, un po’ più alte del medio mare, mancano infatti alcuni chilometri alle spiagge, risulta che gli argini dominanti e minacciosi filtrino continuamente riempendo quei poveri canali e fossi.

Se l’idrovora, costruita nel ’36, anno XV del Fascio, non pompasse ogni sera due ore, nel giro di qualche settimana avremo una bella grande valle: la Vallona.

Curioso poi che la parte più bassa si chiami “i Laghi”, come a sottolineare la presenza costante dell’acqua con un franco limitatissimo dal livello dei canali alla campagna.

Altra curiosità è data dal nome del collettore principale: Patanacche.

A nord di Vallona vi è la località “Tornova” in corrispondenza di una vecchia doppia ansa dell’Adige fino a “Porto Vecio”, rettificata dai Veneziani nel ‘700.

All’interno del bacino Vallona si trovano delle dune, praticamente fossili, testimonianza della presenza del litorale marino prima del taglio di Porto Viro.

Tutto il resto è di fatto terreno torboso, di quello buono per far crescere i fiori, come in Olanda, ma che si costipa continuamente: pompando le acque si abbassa il terreno, pian piano, qualche centimetro all’anno.

Il centro di Loreo è situato nella parte più alta, si fa per dire, del bacino Vallona.

D’altra parte, quando Loreo era, con Corbola, l’ultimo baluardo di Venezia verso sud contrapposto ad Ariano, al di là dello scolo Veneto, in mano agli Estensi prima ed al Papato poi, doveva sembrare quasi inespugnabile, circondato com’era da acque e con un canale che continuamente poteva rifornirlo di cibo, acqua e…armi.

I Loredani dovevano essere piuttosto coriacei se ancor oggi sul vessillo comunale si legge testualmente: “Castello Loredano fortemente pugnò Adria”.

Al “Pilastro”, una chiesa cinquecentesca vicino al cimitero, per chi capita il Venerdì Santo vi è la processione con i “Capati” una congregazione formata da gente proveniente da mezza Europa che incappucciati sfilano per ricordare la Passione di Nostro Signore.

A Loreo è rimasto un unico albergo: “I Cavalli”.

Prima della costruzione della Strada Statale Romea e delle varie provinciali ad essa collegate, “I Cavalli” costituivano l’ultima fermata dei tecnici che andavano a bonificare il “Delta”.

Una volta aveva anche un’ottima cucina con piatti soprattutto di pesce.

Oggi  ha cambiato gestione.

Ma forse val la pena di provare, ma sì dai!

Alla prossima.